É stato così anche per me…
Facevo il possibile per non sentire il mio corpo, gli mettevo il muso, gli facevo la guerra e coglievo ogni occasione per starne fuori.
Forse è capitato anche a te, di fermarti e chiederti “ma perché lo fai?”.
Credevo che lo facessi per restituirmi la libertà di essere come volevo essere ma quel ribellarsi non aveva senso, in realtà stavo rinunciando a quella libertà e a cosa mi avrebbe davvero permesso di fare la rivoluzione.
Mi credevo coraggiosa, forte e spavalda quando ero in realtà la vittima di me stessa e il mio stesso carnefice.
A distanza di tempo riesco un pò a comprendere cosa è davvero accaduto e il perché di un tale accanimento.
Il corpo è uno specchio, è una lente d’ingrandimento e se scappi, il più delle volte, è perché non hai il coraggio di entrare dentro di te, di trasformare le cose che non ti fanno star bene e scoprire quanto altro c’è da risvegliare, liberare e vivere.
Abitare il corpo vuol dire sentire tutto, vedere tutto, fronte e retro, dentro e fuori, senza l’opzione dello sconto.
Eppure non c’è nulla come il corpo che riesce a mostrarti chi sei davvero, che riesce a portarti l’intensità e la perfetta imperfezione dell’unicità, il sapore del sogno e l’arte del piacere.
Non c’è nulla come il corpo che sa scomodare segreti e talenti e fa il bilancio delle paure e dei preziosi imprevisti che le buttano fuori dalla porta.
Non c’è nulla come il corpo che sa offrirti la cosa più preziosa di tutte: la scelta.