Esiste un tempo dove fare silenzio.
Dove non hai bisogno di parole perché cercarle sarebbe come estrapolarti, a forza, dal sentire e dall’urgenza di viverlo appieno, sarebbe come ripiegarti in uno spazio dove non puoi restare comoda/o e avere piena libertà di movimento.
Facilmente si crede che il silenzio sia sinonimo di vuoto.
Eppure per me non è mai stato così pieno, intenso, vibrante, viscerale.
Tenere lo spazio per le meravigliose donne che hanno intrapreso il loro percorso con me, sentirle anche da lontano mentre, immerse in questa sacra pratica del fare la muta, ritornano nel proprio ventre per partorirsi e rigenerarsi, è qualcosa di prezioso e non voglio perdermi nulla di quello che accade, al punto da andare a rilento, al punto da camminare scalza per non fare rumore.
Mi aggrappo tenacemente a questi semi di risveglio, a questi impulsi selvaggi, a queste scintille di fuoco poiché è lì che incontri qualcosa di te che è inaspettato e sconvolgente, è lì che ricominci ad innamorarti, che raccogli i pezzi che mancano e impari a chiamare casa i tuoi veri desideri.
È lì che metti alla prova la tua scelta e la forza di riconoscerla autentica ed essenziale.
È lì che butti giù le difese, ti lasci sopraffare dal piacere che ti sei negata e corri a perdifiato incontro a quello che ti fa sentire pienamente viva/o.
Chandani Alesiani
Photo Credit: Giui