“Inside the chaos, build a temple of love”
Rune Lazuli
Restare nuda.
Senza trame.
Senza legami.
Nell’intimità della notte.
Immersa nel suono incalzante di cimbali, sistri, flauti, tamburi e tamburelli.
In una danza che è un’iscrizione del desiderio, che è uno spartito dell’istinto, della carne, del sangue, che è comunione con la passione ed esplosione di vita.
Una danza che è un reclamare il potere della resa, la magia dentro il caos, la saggezza nell’irrazionale.
Una danza che traduce il mistero in movimento, che è redimere l’antica donna selvaggia e tornare alle radici, alle sorgenti del sacro.
Una danza che è scoprirti e viverti dentro un tempo ciclico, in un flusso ritmico, in un sentire autentico, in un corpo estatico, in una natura fiera, audace, mutevole, piena di furia e di fuoco, di essenza e cruda verità.
Una danza che è un’impregnarsi dell’odore di erba e radici, in un abbandono sensuale e dionisiaco.
Che è uno sposare la Terra e mescolarsi ai suoi umori, in una ritualità fatta di gesti e movimenti che liberano il selvaggio.
Che è un sentire la vita come una pulsazione continua in ogni molecola dell’essere.
Una danza che è incarnare quella forza potente che parla attraverso la pelle, che ti marcia nel petto e che urla dal ventre.
Che è volare sulla superficie di un tempo che smette di esistere e che ha il sapore di un amore reclamato, di un amore rinnovato con te stessa, con il corpo, con il piacere, con l’esistenza intera.
Una DANZA DI MENADE…
Una danza dove, come una Menade, torni ad essere una sacra ribelle.
Una maga.
Una sciamana del caos.
Un’amazzone dell’estasi.
Una guerriera del piacere.
Quanta saggezza puoi toccare in un tale furore?
Quanta libertà puoi assaggiare in un tale abbandono?
Quanta potenza in un tale rapimento?
Quanta forza nel dare voce e corpo a questa ardente espressione della tua femminilità?
Chandani Alesiani
Photo Credit: Giui