Quest’anno mi ha vista spesso in compagnia della Crona e, pur avendo accompagnato tutti i cambi e i passaggi della ruota, mi sono ritrovata spesso a luci spente, in un crocicchio, dentro il calderone, o a battere in ritirata nella mia grotta per rimescolare credenze e sicurezze.
Non è stato qualcosa che ho forzato e non è stato solo spine e curve a gomito.
Ma ha arricchito il mio viaggio, ne ha infiammato le profondità, ne ha frugato i segreti, permettendomi di integrare nuovi aspetti, legati ad ogni stagione, che non avevo mai toccato prima ma soprattutto permettendomi di afferrare, del buio, la sua storia, le sue mille sfaccettature, la fertilità del suo nutrimento, la necessità delle sue pause e la saggezza delle sue tempeste.
Esiste una potente e inarrestabile forza d’amore e d’estasi racchiusa nel buio.
Più di quanto si potrebbe immaginare.
E le Dee Oscure ne sono un esempio.
Perché è attraverso di loro che impari ad amare quello che fai fatica ad amare.
Che impari ad accettare quello che di te non accetti.
Che impari a vedere quello che non vuoi vedere e da cui scappi.
Che richiami dall’esilio quelle parti rinnegate, messe all’angolo e segregate nel silenzio.
E canti sulla terra del corpo il senso più profondo di essere INTERA/O.
E allora cogli quest’invito.
Datti la possibilità di fare una scelta diversa.
Prova ad amare il tuo buio, piuttosto che averne paura.
A danzare con la tua gemella oscura, piuttosto che maledirla.
A vibrare nell’abbraccio della tua strega, piuttosto che bruciarla.
Che dici? Puoi permettertelo?
Chandani Alesiani
Photo by Giui