Spesso, nello scegliere il nostro risveglio, facciamo il pieno di una buona dose di aspettative.
Ci facciamo un’idea su come debba accadere, a che intensità e velocità. Decretiamo, in anticipo, i suoi risvolti, le sue trasformazioni, le nostre parti di conquista.
Ma la verità è che il risveglio opera la sua magia in modi inaspettati, in modi che non hanno bisogno di essere previsti, programmati, controllati e che sono meravigliosamente diversi per ognuno di noi.
Come una danza che ha un inizio ma non ha una fine, allo stesso modo il risveglio è un viaggio fatto di tappe, di ritmi, di passaggi, di movimenti abitati o sospesi.
É fatto di crocicchi e di scelte, di cadute e risalite.
A volte è impetuoso e feroce.
Altre volte è tenero e morbido.
A volte è un tocco di amante.
Altre volte è un canto di amazzone.
A volte avvampa e irrompe vulcanicamente.
E a volte ti cuoce a lungo ma a fuoco lento.
A volte si traduce semplicemente in un respiro, di quelli larghi, profondi, che reclamano il tuo esserci e ti scrollano tutto il peso che porti addosso. Altre volte ha inizio da una sensazione che potresti pensare insignificante ma che, del tuo mondo, custodisce una dimensione segreta.
A volte assume la forma di una resa.
Ed altre di un’azione decisa e volitiva.
A volte è un riflesso di verità, catturato allo specchio.
Ed altre un sorso di piacere che non ha conosciuto proibizioni.
Sono tanti i modi in cui accade e può accadere il tuo risveglio.
Ma ogni risveglio, per me, è come un ruggito.
Ogni risveglio possiede qualcosa di rivoluzionario, di ferino, di primordiale. Ogni risveglio è imbevuto di selvaggia saggezza.
Chandani Alesiani
Art Credit: Serpentfeathers