Che valore dai al tuo godimento?
E intuisco già quanto, anche soltanto parlarne, possa facilmente grattare sulla pelle e svegliare delle piccole resistenze.
Non c’è niente di più scomodo del godimento, ancor di più se riconquista la fierezza di essere celebrato come sacro.
Non c’è niente di più scomodo del piacere, ancor di più se “osa” tradursi in qualcosa che esplode in modo totale e totalizzante, che ti possiede e riverbera dentro, trasportando selvaggiamente il calore del tuo risveglio.
Ci insegnano a fare tutto in silenzio e allora mettilo a tacere quel godimento.
Ci insegnano a fare tutto a porte chiuse e allora nascondilo quel godimento. Ci insegnano che è sbagliato e allora negatelo quel godimento.
Ci insegnano che è inopportuno e allora dai un contegno a quel godimento. Censure su censure.
Censure che si stratificano e soffocano la tua espressione, nei suoi aspetti più vitali.
Ecco, questo per me è il vero peccato.
Perché nel godimento non c’è NIENTE di male!
Può esprimersi in una danza feroce e disinibita.
In una pulsione di vitalità che trabocca inaspettatamente, senza chiedere il permesso.
In un intento che spoglia la verità della tua vera passione.
In un sogno attraverso il quale partorisci un nuovo mondo.
In un’ispirazione che ti rende consapevole di cosa sei capace, se smetti di metterti dei freni.
In una risata fragorosa, di pancia, di quelle che si sentono a distanza.
In una sensazione che fa prevalere l’amore e scova i tuoi tesori nascosti.
In una manciata di passi su un terreno che incontra i tuoi respiri e te li allarga oltremisura.
In uno sguardo che ascolta il linguaggio del desiderio e fa sfiorare due anime.
In un trasporto che genera bellezza e fonde tutti i tuoi elementi.
Poco importa come si esprime il tuo godimento.
Quello che è importa è riconoscere la crudeltà nel negarti una tale pienezza.
Nell’escluderti da una dimensione che spezza tutte le corde e non ha niente da aggiustare, che suscita nei sensi e nell’anima un’intensità che non ha eguali e ti lascia consapevole del dono di sentirti intensamente.
E tu cosa farai oggi, in onore del tuo godimento?
© Chandani Alesiani – Il Tempio della Sibilla