Non tutte le PrimaVere arrivano all’improvviso.
Talvolta vorrebbero scalciare, furiose, gli strascichi dell’inverno ma se li sentono ancora addosso.
E sferzano correnti gelide, in mezzo ad un sole che prova ad osare il suo primo calore.
Si muovono a piccoli passi, con gli occhi stropicciati e la voglia di continuare a dormire.
Timide, preservano i loro boccioli, le foglie appena nate, con la gelosia di chi non vuole esplodere a caso ma nei tempi dove la magia è più calda e lo sbocciare è un imperativo irresistibile.
Sono le Primavere che puoi sorprendere ancora con il falcetto in mano.
Con un Calderone che sfrigola e bisbiglia i suoi Incantesimi.
Ali spiegate per un volo che si nasconde al pieno giorno.
E uno sguardo di Moira che osserva con attenzione la vita dei suoi fili.
Sono le Primavere fatte di consapevole lentezza.
Quelle che preparano la pelle alla muta, prima di danzarla.
Che preparano gli occhi alla visione prima di chiamare, dei sensi, il risveglio.
Che resistono, ancora un pò, alla tentazione del fuoco, prima di accenderselo dentro.
E, nel Labirinto, abbracciano a lungo il Minotauro, prima di risalirne la seconda Spirale.
Sono le Primavere fatte di sacra bellezza.
La bellezza di sentire ogni passaggio della nostra schiusa.
Di abitare il suo lato selvaggio.
Diseppellire le sue profondità
E accarezzarne persino le spine.
La bellezza di coltivarti con cura.
Di rivestire, di carne, le stanze del piacere.
Prenderti per amante il tempo e te stessa/o
E possedere un luogo che non fermi più l’espressione del tuo audace fiorire.
Felice Passaggio…
Chandani Alesiani ~ Il Tempio della Sibilla
Photo Credit by Zalfa Imani