Non ci sono “vestiti” impeccabili per chi sceglie di viversi, in movimento.
Non ci sono imperativi assoluti per chi sposta gli occhi su quello che è più vivo.
O stelle fisse per chi ama sollevare il suo mondo, aprendone nuove porte.
Ci sei tu e quello che ti fa accendere gli occhi.
Che affonda la pelle, qualche centimetro più in profondità.
Che continua a passare la lingua sulle parole che ti raccontano.
Evoca lo spirito delle antiche saggezze che ti spalancano e l’odore caldo dei misteri che ti reclamano.
Ci sei tu e quel corpo che è musa e varco tra i mondi.
Che si sveglia istintivamente al passaggio di cosa lo potenzia.
Palpita di fronte a cosa gli restituisce linfa e piacere
E trema davanti a cosa sa scrollare sortilegi e illusioni.
Ci sei tu e quel grimorio che è espressione della tua ricerca.
Che è uno spazio incarnato di richiamo e ritorno.
É meraviglia e maturità di una visione che si è allargata nel tempo.
Invito ad agitare le anime della tua conoscenza e a rafforzare le radici del culto dei tuoi sacri alleati.
Ci sei tu e quel ciclico cambiamento che è una danza a spirale.
Che gira la ruota e porta a termine il rituale.
Ti rimescola nell’essenza e aggiunge intensità alle linee di sangue della tua espressione.
E spazza via le ceneri, lasciando solo quella sferzata di lucido e inarrestabile calore.
Chandani Alesiani ~ il Tempio della Sibilla
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