“Tu pensa a un pianoforte, i tasti iniziano e i tasti finiscono. Tu sai che sono 88 e su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti loro, TU sei infinito, e dentro quegli 88 tasti la tua musica è infinita”.
Alessandro Baricco
Ricordo ancora quando, nel discutere la mia tesi, ripresi questa citazione per farne una sottolineatura aperta di come abitare lo spazio del corpo abbia l’effetto di sprigionare tanti tipi di musica.
Perché IL CORPO É MUSICA!
É un corteo di voci, di suoni, di canti ed in-canti.
É una partitura viva.
Uno scopritore di note, di sfumature e accenti che ritraggono pezzi di mondo, del tuo mondo, di “tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce n’è”.
Ci convincono spesso che è una realtà “finita” ma, credimi, ciò che puoi fare del corpo e con il corpo è davvero infinito, poiché infinite sono le sue possibilità.
Ogni sua espressione è una sinfonia.
Ogni sua parte suona una storia da ri-cordare o da ri-scrivere.
Ogni suo movimento nasce dallo sfiorare corde e pizzicare fili di vita.
Ogni sua azione è un rito evocante che fa ballare l’anima, che raduna spiriti e simboli che abbracciano le memorie più antiche per farle viaggiare ancora nel tempo.
E allora dimmi, se chiudessi gli occhi e potessi dare un nome alla musica che si innalza ora dal corpo, quale sarebbe?
Chandani Alesiani ~ il Tempio della Sibilla
Photo by Lorenza Dapra