Suona strano vero?
Perché mai il piacere dovrebbe essere qualcosa da osare?
É davvero un rischio? Lo è forse diventato?
In un certo senso un rischio lo è, ma tra i migliori che tu possa scegliere di correre!
Ci siamo abituati così tanto a volere MENO dell’interezza, della totalità, che è facile fare del piacere un bersaglio, ancor di più se resta lì a ricordarti quanto ti spetti di diritto!
Ecco quindi che osare il piacere possiede un valore aggiunto, perché vuol dire proprio osare la pienezza!
Rimetterla insieme, ricomporla pezzo per pezzo, risvegliarla, renderla regina!
Vuol dire osare una vitalità pulsante, lussureggiante, che apre la carne, espande il calore e soffia il vento tra le ossa.
Che rapisce cosa ti fa innamorare, ti fa stretta/o al Mistero e si affida a quei cambiamenti che spalancano la consapevolezza di chi puoi diventare.
Osi una discesa negli strati più profondi di te, in una terra primordiale dove il sacro si fa corpo.
Dove “la luce incontra l’ombra ed è pronta a danzare con essa, congiunti in una stretta appassionata”.
Dove fai spazio alla più intensa e travolgente espressione di chi sei.
Travalichi confini.
Ti scrolli di dosso la polvere.
E recuperi quell’origine vulcanica che feconda il cor-aggio, cammina la tua visione e suscita le passioni più creative.
Sei in un corpo a corpo con il tuo vero desiderio.
Con un istinto che brucia puro.
Una magia intinta di E.ros.
Un sentire che prende ossigeno e “viene ad invocarti”.
Sei in un corpo a corpo con una verità che prende vita sulla tela della pelle.
Che recupera la voce.
Arriva come un’esplosione.
Per poi diventare il segno di una poderosa ricongiunzione.
Osare il piacere è davvero un passaggio iniziatico.
E allora dimmi…sceglierai di disfartene o di bere, audacemente, dalla sua rossa Coppa?
©️Chandani Alesiani ~ il Tempio della Sibilla
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