Qui il silenzio porta il rullare di mille tamburi,
Il tempo risale alle sue origini
E la danza continua sotto la pelle, senza farsi vedere.
Qui la bocca si apre e osa chiedere,
Si aggrappa ai seni
E aspetta, impaziente, di succhiare il loro latteo nettare e di riceverne il nutrimento.
Qui dorata si fa la terra
Ma anche assetata e spaccata,
E mostra, dell’abbondanza, il rovescio e la falce.
Resta la voglia di chiudere gli occhi e sperimentare la resa,
Di arrestare ogni ricerca e saper godere,
Di afferrare il valore delle cose che lasci sfuggire
E farti la festa per quello che sei riuscita/o a conquistare.
Resta il bisogno di sentirti, per te, Madre
E di sentirti nel corpo della Madre,
Di abituarti alla cura e farti ascolto,
Riscoprirti in un grembo che onora il raccolto che hai maturato dentro
E prepara, senza fretta, un fertile terreno dove incubare le tue nascenti creazioni.
Felice Lughnasadh
© Chandani Alesiani ~ il Tempio della Sibilla
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