Provaci!!!

“Lo potrei, ma non oso!” scrive Umberto Saba.
E, in una giornata settembrina di pioggia, mi sono ritrovata a chiedermi proprio questo:
Cosa potrei io, che non oso?
Cosa potrei io, che temo di rischiare?
E cosa potrei perdermi, se non mi permetto mai di provarci?

Perché, a volte, anche il coraggio di rischiare va rimarginato, spolverato, recuperato dagli angoli, rimesso insieme dopo i mille tentativi di farlo a pezzi o di maledirne il fascino.

Perché rischiare è un atto di fede e reclama la forza di re-inventarsi, di rifarsi da capo, di ripensarsi su una nuova direzione che non ha mai trovato posto nella nostra agenda ma sembra corrispondere perfettamente alle coordinate del nostro piacere.
Richiede l’onestà di riconoscere dove sei rimasta impigliata/o in quel “potrei” fin troppo a lungo, senza mai convincerti ad uscire dalla stessa stanza.
L’onestà di ammettere dove la comodità ha messo una scorza così dura che non sai più come romperla e dove quel potenziale, che continua a guardarti ammiccante, potrebbe non conoscersi mai in una realtà che lo crede possibile e lo manifesta.

A volte quel potrei te lo fai bastare e ti riesce anche bene.
Ma a volte resta soltanto la frustrazione e quel “Che spreco” che ti guarda dritto negli occhi.
Che spreco di tempo, di fuoco, di sogno, di TE.
Che spreco veder morire quella scintilla che si rivela un ponte per l’altrove.
Un ponte per incontrarti in terre straniere
E conoscerti in luoghi sospesi.
Un ponte per ribollire dentro desideri inespressi
E rivelarti in aspetti che non sapevi così audaci ma anche così dannatamente veri.
E allora forse quel “potrei” esce dal bozzolo e diventa IO POSSO, IO VOGLIO, IO MERITO!
E allora sei pronta/o a spingerti oltre il confine che ti sei autoimposto/a e non trovi più scuse per rinunciare a provarci.

E tu cosa puoi, che non rischi?
E cosa, invece, senti di poter rischiare ADESSO?

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© Chandani Alesiani ~ il Tempio della Sibilla
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