Quante volte, quando approcci ad un percorso di crescita personale, ti lasci prendere dallo sconforto perché non è come vorresti e quanto ti saresti aspettato/a da te?
Quante volte finisci per ricreare quella stessa modalità da perfezionista dalla quale volevi una tregua e la fretta di arrivare ha l’effetto di occultare e prendere a morsi qualsiasi atto di riconquista?
É cosi facile dimenticarsi che siamo UMANI/E.
E che capitano quei momenti dove arranchi.
Dove la forza viene meno e vuoi solo riprendere fiato.
Dove il corpo ha bisogno di rispettare dei tempi diversi da quelli che pretendi tu.
Capitano quei momenti dove raccogliere i cocci e lasciarti stare è la scelta più saggia.
Dove fare vuoto, allenare la resa e abituarti a mettere confini.
Dove accarezzarti quando le resistenze hanno il sopravvento e le emozioni sbucciano le ginocchia dei tuoi equilibri.
E spesso sono proprio quei momenti a mostrarti quanto le tue fragilità non siano mancanze ma spazi di ascolto, quanto il disagio che ti assale non fa di te una persona sbagliata ma una persona che si permette di dar voce a quello che sente, ancor di più quando ha il coraggio di portarsi fuori dalle sue zone sicure.
La priorità resta sempre ACCETTARTI, in quello che c’è, che sei, anche se una parte di te lo giudica dannatamente scomodo, anche se una parte di te lo crede “non abbastanza”!
A volte l’unica cosa che conta è fermarti, ripeterti che non c’è niente che DEVI fare, che DEVI sentire, che DEVI essere e riconoscere come ANCHE quel momento è parte del tuo risveglio, del tuo cambiamento ed è un segno di crescita, oltre che di amore!
E tu riesci ad allentare la morsa della fretta?
A non trasformarla in una freccia scoccata per colpire e ferire il tuo valore? Ti ascolto…
© Chandani Alesiani ~ il Tempio della Sibilla
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