Si, ho fame!
Ho fame di inciampare, di sbagliare, di rompermi in mille pezzi e poi divinare con le mie stesse ossa e riscrivermi da capo.
Ho fame di infrangere le illusioni, la mia Torre, il mio Tutto, il mio Niente e poi risollevarmi, dalle ceneri, nella saggezza di come ho saputo liberarmi e risvegliarmi.
Ho fame di gettarmi nel fuoco e bruciare fino alla pienezza o lasciarmi sfocata, appesa, sospesa, nella percezione dei limiti che non riesco a darmi e nella fierezza dei confini dentro i quali ho imparato a ricostruirmi.
Ho fame di sentirmi nell’ombra e nella luce, nel dubbio e nella certezza, nella lussuria e nell’amore, nella paura e nel desiderio.
Di sfiorare il pericolo e la sua iniziazione.
Di cavalcare le mie bestie e la mia eccitazione.
Ho fame di portarmi nella vita, nella carne, nel sangue e poi scegliere il vento, il volo, l’infinito, le stelle.
Ho fame di tenere in mano la mia folgore.
Nei capelli, la mia corona di serpenti,
Nel collo, la mia collana di teschi.
Nel corpo, la mia lingua di creazione.
Nei fianchi, il mio fremito di Shakti.
Nelle parole, il mio oracolo di potere.
Nella danza, l’impronta del mio ardore.
Ho fame di farmi Caos e poi Estasi.
Di farmi Bocca e di farmi Occhio.
Di farmi Fiera e di farmi Madre.
Pettine e Specchio.
Bacchetta e Coppa.
Spada e Pentacolo.
Colomba e Leonessa.
Sole e Luna.
Forza e Fragilità.
Giudizio e Follia.
Santa e Puttana.
Dritto e Rovescio.
Rottura e Riunione.
Ho fame di tutto quello che sono
E di quello che posso ancora essere.
Ho fame di me.
Di me intera.
Di me TUTTA!
Chandani Alesiani ~ Il Tempio della Sibilla
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