Il piacere non è mai finito!
Non è mai finito per te e non ha mai finito CON te!
Poco importa quanto sia mancato fino ad ora o cosa sia riuscito ad arginarlo, contenerlo, osteggiarlo, predarlo.
Puoi ancora farti trovare e muovere la penna su una pagina bianca per darti la possibilità di ricominciare.
In questi anni ho visto così tante persone confidarsi di un piacere sistemato ai bordi, spremuto fino alle ossa, isolato in un sortilegio di resistenze e condizionamenti.
Un sortilegio che si traduce in un filo sottile, facile da spezzare, se ti lasci riafferrare dalla voglia di riaprire le sue stanze e dal desiderio di “accorgersi che sotto un fuoco spento, a volte, restano braci incandescenti”, come scrive Sándor Márai.
È in quel momento che il corpo torna ad essere viaggio.
E il piacere può diventare visione, porta dell’occulto, oracolo di una verità originaria.
È in quel momento che il piacere stesso prende ossigeno, conosce il fuoco, occupa la tua terra, disegna un gesto sacrale, ti offre uno specchio per poterti vedere e uno spazio dove lasciarti sentire, gridare la vita, ricordare la bellezza, smarrirti nella sorpresa di conoscerti e, infine, amarti mentre riprendi a danzare ai piedi del tuo tempio.
Chandani Alesiani ~ il Tempio della Sibilla
Photo by @lorenzadapra